villa "LA FAVORITA" (1615-1624) - Porto Mantovano - Sant' Antonio (Mantova)
MANTOVA (STORIA ED ARTE) (origini.htm)
Le origini
Mantova sorge su due isolette create da detriti depositati dal fiume Mincio, il quale
tuttora circonda la città da tre lati prendendo il nome di Lago Superiore, di Mezzo e
Inferiore. Una quarta diramazione (detta Lago di Paiolo) è stato interrato alla fine del
'700.
Tutt'intorno si stende una pianura verdeggiante molto fertile :
dalla contemplazione di questa dolcezza profonda di paesaggio corcato nel verde
nascono le Georgiche di Virgilio, il grande poeta
Mantovano.
Il primo villaggio è sorto forse nel 2000 A.C. in mezzo agli stagni che qui formava il
Mincio.
Intorno al sesto secolo A.C. si sviluppò la città etrusca. Il nome di Mantova prende
origine dalla divinità infernale etrusca Mantus a cui il fondatore Ocno l'avrebbe
dedicata, i Romani poi la confonderanno con Manto, figlia dell' omerico Tiresia.
Fra la prima e la seconda guerra punica subì la dominazione romana senza divenire un
centro urbano importante.
In seguito alla caduta dell'Impero Romano d'occidente (476 D. C.) la città subì le
invasioni dei barbari e le diverse dominazioni di Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi,
finché, verso il mille, entrò finalmente a far parte dei possedimenti dei Canossa, la
cui ultima rappresentante fu la contessa Matilde che morì nel 1115.
In questo periodo Mantova si ornò di importanti costruzioni ma l'unica superstite
cittadina dell'epoca matildica è la Rotonda di San Lorenzo,
che sembra sia stata costruita sui resti di un tempio pagano nel 1082.
Dopo la morte dell'ultima rappresentante della casata dei Canossa, Mantova si resse a
libero comune difendendo strenuamente la propria indipendenza contro le forze imperiali.
In questo periodo si abbellì di magnifici edifici quali i palazzi del Broletto (o Podestà) e della Ragione.
Alberto Pitentino, nel 1198, regolò il corso del Mincio creando i quattro laghi che per
secoli cinsero Mantova per secoli costituendo un baluardo difensivo naturale. Furono
erette molte chiese romaniche demolite in seguito per essere ricostruite in stili e
dimensioni più confacenti alle ambizioni dei Gonzaga.
Di questa epoca sopravvivono soltanto alcuni campanili fra cui la testimonianza più
prestigiosa è fornita dalla Torre campanaria del Duomo.